Iperico
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FAMIGLIA: Ipericaceae.
HABITAT: comune nei luoghi incolti semiassolati
dell’Europa e dell’America settentrionale, fino a circa 1000 m. di altitudine.
PARTE USATA: i fiori e le foglie.
PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: estratto secco nebulizzato
e titolato in ipericina min. 0,2% (Commissione E Tedesca 1996), la cui posologia
giornaliera va da 10 a 13 mg/kg, suddivisi in due somministrazioni una al
mattino e l’altra a metà pomeriggio.
COMPOSIZIONE CHIMICA: è una pianta ricca di composti
fenolici, in particolare acido clorogenico e acido caffeico, epicatecolo,
iperforina (che è un derivato prenilato del fluoroglucinolo) e adiperforina.
E'
una
pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente nell'Europa centro
settentrionale e meridionale, nell'Africa del Nord, nelle Canarie e in Asia
Occidentale, dall'Arabia alla Cina. L’origine del suo nome non è certa:
secondo alcuni deriva da “yper” (sopra) e “oikos” (casa) perchè quest’erba
cresce soprattutto in prossimità di vecchie case, per altri il riferimento
sarebbe a “yper” (al di là) e “eikim” (immagine) per via della punteggiatura
trasparente delle sue foglie che consente di vedere al di là. Dai suoi fiori
gialli si ricava l'estratto secco nebulizzato e titolato in ipericina minimo
0,2% secondo la Farmacopea tedesca, anche se, in realtà, il vero
responsabile dell'attività dell'Iperico sembra essere l'iperforina.
Quando serve:
attualmente l'uso di questa pianta è rivolto essenzialmente alla terapia
della sindrome depressiva lieve o moderata, con un'efficacia piuttosto
vicina a quella dei comuni farmaci antidepressivi. Il meccanismo principale
dell'azione antidepressiva dell'iperico consiste in un blocco della
ricaptazione da parte delle terminazioni nervose di parecchi
neurotrasmettitori come serotonina, dopamina, adrenalina e noradrenalina,
che così aumentano nettamente e possono svolgere maggiormente la loro
attività antidepressiva. Non è stata notata alcuna interferenza dell'alcool
sull'effetto farmacologico della pianta e sulla sua tollerabilità. In totale
gli studi clinici controllati sull'iperico hanno coinvolto quasi 4000
pazienti affetti da depressione lieve o media, il 61% dei quali ha mostrato
miglioramenti statisticamente significativi con dosaggio di 900 mg. al
giorno. L'incidenza degli effetti collaterali era del 19,8% nei pazienti
trattati con iperico e del 52,8% in quelli che ricevevano gli antidepressivi
di sintesi. Nel complesso gli studi clinici controllati indicano che
l'estratto secco di iperico può essere considerato piuttosto simile ai più
comuni farmaci antidepressivi per quanto riguarda l'efficacia sulla malattia
depressiva, e nettamente superiore ad essi in termini di tollerabilità.
Generalmente sono necessarie due settimane per un primo riscontro
dell'efficacia del preparato, così come accade per gli altri farmaci
antidepressivi. In seguito gli effetti si manifestano con una crescita
continua fino alla quarta settimana, dopodichè l'effetto si stabilizza sui
livelli raggiunti.
La somministrazione:
Estratto secco titolato in ipericina allo 0,3%, alla dose di 600-900 mg di
estratto secco al giorno, da prendere al mattino e a metà pomeriggio. Il
periodo di somministrazione è piuttosto prolungato, sino a un sensibile
miglioramento dei sintomi, che avviene almeno dopo un paio di settimane di
somministrazione: la terapia va sospesa in modo graduale in 4-6 mesi.
Controindicazioni:
L’Iperico può causare fotosensibilità in seguito all’esposizione al sole. In
questo caso possono insorgere sintomi come arrossamento, bruciore, prurito
soprattutto nelle persone dalla carnagione chiara. Per questo è
consigliabile non esporsi ai raggi ultravioletti durante la terapia. L’Iperico
potenzia anche l’effetto dei farmaci antidepressivi di sintesi e va usato
con prudenza in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini al di sotto dei
12 anni. E’ consigliabile che l'assunzione di questa droga vegetale avvenga
sotto controllo medico, perché può interferire con l’azione di numerosi farmaci.